Primo contatto con i pavé francese
Il Grand Prix de Denain - Porte du Hainaut si tenne per la prima volta nel 1959, inizialmente come criterium sulle strade di Denain. Da allora la gara è salita gradualmente di categoria, diventando 1.1 nel 2005, HC nel 2016, fino ad arrivare all'anno 2020, quando è stato annunciato che sarebbe entrata a far parte delle UCI ProSeries.
Indubbiamente una svolta positiva nell'evoluzione della gara si è avuta nel 2018, quando è stata spostata in calendario da aprile a marzo e sono stati introdotti 12 settori acciottolati nella parte finale del percorso, facendone la prima gara dell'anno in che i corridori affrontano il famoso pavé francese.
Il percorso
La prova totalizza 196 chilometri, con 1171 metri di dislivello positivo. Una corsa pianeggiante dove la difficoltà principale sono i 12 tratti acciottolati, tutti concentrati nella seconda metà del percorso. I tratti non sono cosi duri come quelli che vedremo tra un mese nella Paris-Roubaix, ma anche così tendono a essere decisivi per l'esito della gara.
I favoriti
Nonostante la gara abbia finito in volata nelle ultime due edizioni, i favoriti vanno necessariamente ricercati tra i corridori che si comportano bene sui tratti di pavé. Il vincitore nel 2022 Maximilian Walscheid (400), Olav Kooij (600), Hugo Hofstetter (600), Dries De Bondt (400), Taco Van Der Horn (200), Bram Welten (200), Tosh Van Der Sande (200) e Clément Venturini (200) sono alcuni degli specialisti più importanti presenti sulla lista di partenza, mentre Juan Sebastián Molano (600) è uno dei migliori velocisti del mondo ma non ha mai avuto buoni risultati sulle gare acciottolate.
Foto: Grand Prix de Denain - Porte du Hainaut